La fisarmonica e il Metodo per armonica a
mantice di Giuseppe Greggiati
Presso il Fondo musicale “G.
Greggiati” di Ostiglia (Mantova) si è rinvenuto un
metodo per fisarmonica anteriore al 1850. Esso, già noto
al personale operante al Fondo, è stato ora
studiato da Corrado Rojac, docente di fisarmonica presso
il Conservatorio “Tartini” di Trieste, e da una sua
studentessa, Ilaria Nardi, ora già diplomata e in
servizio quale docente di fisarmonica presso la scuola
media ad indirizzo musicale “Cavicchi” di Pieve di Cento
(Bologna), ed e stato pubblicato nel 2012 dalla Ars
Spoletium..

Il Metodo per armonica a
mantice è stato scritto nel 1842 e rappresenta la
prima testimonianza del genere in Italia.
L’autore è un sacerdote operante nel mantovano, vissuto
tra il 1793 e il 1866, amante della musica e
collezionista di strumenti e spartiti, che dedica alla
fisarmonica molti anni della sua vita. Greggiati
arricchisce lo strumento in suo possesso, di origini
viennesi, di alcune migliorie organologiche: nasce così
la prima fisarmonica italiana. Nel proprio metodo
ci dà molte notizie inedite circa lo strumento
dell’epoca, e, grazie alla descrizione
particolareggiata, dà la possibilità a Corrado Rojac di
farne replicare un modello, ricostruito dall’artigiano
Adriano Clementi, in servizio presso una nota ditta
produttrice di fisarmoniche marchigiana.

Nel Metodo, accanto alle
preziose informazioni organologiche, vi sono anche
trentatré lezioni di tecnica strumentale, vero e proprio
monumento alla fisarmonica dell’epoca, con centinaia di
esercizi, e cinquanta brani che ne inaugurano il
repertorio: i modelli sono lo studio di matrice
pianistica (Clementi), le forme e gli stilemi del
melodramma italiano (Rossini e Bellini), ma anche la
musica d’intrattenimento di quel periodo storico (il
valzer viennese di Lanner e Strauss padre, ad esempio,
ma anche la Salonmusik dal gusto biedermeier
in voga presso la borghesia dell’epoca). Se confrontato
con gli altri metodi per fisarmonica dell’epoca, esso
rappresenta un unicum, sia per la vastità della
proposta didattica offerta, e sia per la profondità con
cui affronta una propria estetica esecutiva. In esso si
pongono le basi per l’odierna fisarmonica da concerto.
Il Metodo sarà pubblicato in
quattro parti distinte: la prima, pubblicata nel 2012,
presenta un piccolo studio sul Metodo stesso
(cenni biografici sull’autore Giuseppe Greggiati, un
riassunto dei contenuti, l’inquadratura storica di esso
e del repertorio proposto), e gran parte dei brani ivi
inclusi, adattati per lo strumento moderno dai due
autori. Il secondo libro presenterà le notizie storiche
nella versione integrale autografa; il terzo le
trentatré lezioni; il quarto i brani nella versione
originale per lo strumento dell’epoca. Gli ultimi due
libri inaugureranno dunque una dimensione filologica
sinora pressoché sconosciuta all’ambiente musicale
fisarmonicistico.
Corrado Rojac sta attualmente
studiando lo strumento, al quale è stato dedicato un
corso di studio presso il Conservatorio “Tartini” di
Trieste. Il Metodo è stato anche l’oggetto di
studio della sua tesi di laurea, discussa presso la
Facoltà di lettere e filosofia – Discipline delle arti e
dello spettacolo – dell’Università di Trieste nel
febbraio 2013.
Lo strumento e il primo libro sono
stati presentati da Corrado Rojac, a partire dal
novembre 2012, al conservatorio “Tartini” di Trieste,
all’accademia Gnessin di Mosca (Russia),
all’Università della Musica di Graz (Austria),
all’Accademia delle Arti di Bratislava (Slovacchia),
all’Accademia di Musica di Lubiana (Slovenia), alla
Facoltà di Pedagogia dell’Università di Pola (Croazia),
al Conservatorio di Klagenfurt (Austria), al
Conservatorio “Rossini” di Pesaro, al Museo della
fisarmonica di Castelfidardo, al Teatro Comunale di
Ferrara, al Conservatorio “Cherubini” di Firenze,
all’Accademia di Musica di Vilnius (Lituania) e alla
Musikhochschule di Trossingen (Germania), per citare
solo alcune delle istituzioni musicali più importanti.
Numerose altre presentazioni sono in fase di
realizzazione.
Il libro è stato recentemente
recensito con plauso da uno dei musicologi italiani più
importanti, Quirino Principe, con termini quali “di
sommo interesse”, “razionalmente costruito” o
“ragionevolmente sostenuto da riflessioni critiche verso
la musica e gli strumenti musicali, e da giudizi
documentati ed equilibrati sulla fattispecie di una
musica e di una didattica musicale, quella dell’autore
studiato”.
Acquista il libro scrivendo a
gianlucabibiani@arspoletium.com
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